APPELLO AI PARLAMENTARI TREVIGIANI PER LA RIAPERTURA DELLE ATTIVITA’ DEI SERVIZI ALLA PERSONA

Confartigianato Imprese Marca Trevigiana con una lettera a firma del presidente provinciale Vendemiano Sartor e del presidente del gruppo benessere Giannantonio Papa, ha chiesto a deputati e senatori di espressione trevigiana di favorire la riapertura dei servizi alla persona (acconciatura, estetica, tatuaggio e piercing) con una pronta modifica al DPCM del 2 marzo 2021 che reintegri le attività di acconciatura ed estetica nell’allegato 24, consentendone lo svolgimento nelle zone rosse ed evitando in tal modo il protrarsi della situazione di pericolo per i cittadini fruitori di tali servizi.

Tre le motivazioni alla base della richiesta di riapertura – precisa il presidente Sartor – gli investimenti e le precauzioni adottati nel rispetto dei protocolli vigenti garantiscono nei saloni e nei locali aziendali elevati ed efficaci livelli di prevenzione, che implementano le già rigide misure di sicurezza normalmente rispettate dagli operatori del settore a tutela della propria clientela; i saloni e i centri dove vengono prestate le attività di servizi alla persona escludono gli assembramenti, stante il rigoroso rispetto degli indirizzi operativi riportati nell’Allegato 9 al D.P.C.M. 02 marzo 2021 per i singoli settori di attività, che consentono l’accesso dei clienti solo tramite prenotazione (su appuntamento) con rigorosi protocolli di igiene e il mantenimento dell’elenco delle presenze per almeno 14 giorni. Infine, permettendo la regolare apertura delle attività le imprese potrebbero contare sugli introiti derivanti dai servizi e dalle prestazioni resi alla propria clientela, senza ricorrere agli ammortizzatori sociali ma anzi contribuendo in quota parte alla fiscalità generale.”

L’iniziativa, sostenuta dalle altre sei organizzazioni provinciali del sistema associativo veneto, ha dato evidenza della condizione allarmante che stanno vivendo gli operatori della bellezza a seguito dei disagi provocati dalla chiusura di tali attività nelle zone rosse, prevista dall’allegato 24 al DPCM del 2 marzo scorso, nel quale i servizi dei saloni di barbiere e parrucchiere sono stati aggiunti ai servizi dei centri estetici, già esclusi dallo stesso allegato al DPCM del 3 novembre 2020.

Ai pesanti danni economici a carico delle imprese artigiane, oltre 2.100 quelle trevigiane che fanno parte delle 12mila venete, che impiegano 4.357 addetti (24.500 a livello regionale) – sottolinea Giannantonio Papa, presidente del gruppo benessere di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana- si è sommata una pericolosa e ormai ingestibile proliferazione dell’offerta irregolare, agevolata dalla disponibilità di soggetti che – a fronte dell’impennata della richiesta – continuano a erogare abusivamente al proprio domicilio o in quello del cliente, i servizi preclusi alle realtà produttive. Con una nota del nostro Presidente nazionale di Confartigianato Marco Granelli è stato fatto presente al Ministro Giorgetti che la chiusura delle attività regolari, proprio in considerazione della particolare situazione emergenziale che vede un aumento costante dei contagi dovuti alla maggiore virulenza delle varianti del SARS-CoV-2, va a nostro avviso nella direzione opposta a quella auspicata dal Governo, andando ad amplificare il rischio piuttosto che contenerlo”.

A chi ci rappresenta in Parlamento – conclude il presidente Sartor – Confartigianato chiede di intervenire per favorire una pronta modifica al DPCM del 2 marzo 2021 che reintegri le attività di acconciatura ed estetica nell’allegato 24, consentendone lo svolgimento nelle zone rosse ed evitando in tal modo il protrarsi della situazione di pericolo per i cittadini fruitori di tali servizi”.